FUORI LUOGO #2 🇯🇵 Il Pokémon Café di Tokyo: entri per un caffè, esci con un master in Branding e Marketing.
Dalla coda per entrare a quella per pagare, ogni secondo dentro il Pokémon Café è studiato al millimetro per intrattenerti. E per venderti qualcosa. In questo numero di Fuori Luogo ti racconto perché.
🙌🏻 Prima di tuffarti nel mondo dei Pokémon, lascia che mi presenti: mi chiamo Fabrizio Martire, piacere! Adoro viaggiare e, di lavoro, mi occupo di marketing, comunicazione e branding digitale nella ditta che ho fondato: gummyindustries.com. In questa newsletter raccolgo le cose che vedo in giro e che mi ispirano. Come, per esempio, il Pokémon Café. Buona lettura!
Il Pokémon Café (insieme al Museo Nintendo di Uji e agli Universal Studios di Osaka) è stato uno dei momenti più significativi del mio ultimo viaggio in Giappone, un’esperienza che mi ha fatto riflettere sul mio lavoro e su ciò che insegno.
Da tempo seguivo i contenuti sui social dedicati al ristorante dei Pokémon, affascinato dalla cura maniacale per i dettagli e dall’atmosfera che emergeva da ogni video. E poi c’era la sfida: prenotare un tavolo è un’impresa. Online si legge ovunque che entrare è quasi impossibile.
Così, pur non essendo un super fan del brand, ho deciso di provarci. Ho fatto di tutto per trovare un tavolo. E ho fatto bene, perché il Pokémon Café è un vero case study di branding e retail marketing. Ogni elemento — dal design degli spazi all’interazione con i clienti — è un tassello di una strategia perfetta, capace di trasformare un semplice caffè in un’esperienza memorabile. Basta osservare, prendere appunti e lasciarsi ispirare.
Il trucco è farti desiderare un tavolo (quasi) impossibile da ottenere
Tutto inizia prima ancora di varcare la soglia del locale. Per accedere al Pokémon Café, è obbligatorio prenotare online, ma non è affatto semplice. I posti vengono rilasciati a orari prestabiliti e spariscono in pochi minuti. Se vuoi tentare la sorte, puoi provare direttamente sul sito ufficiale: pokemon-cafe.jp.
Se invece la fortuna non è dalla tua parte, potresti finire nei gruppi Facebook dedicati esclusivamente alla prenotazione e rivendita di tavoli. Un servizio non autorizzato, ma molto richiesto. Le prenotazioni si scambiano tra privati per circa 20€, creando un piccolo mercato nero che rende evidente quanto questa esperienza sia ambita.
Viene da chiedersi: è un modo per gestire le code o per aumentare l’esclusività del locale? Fatto sta che, qualunque sia la risposta, la tua avventura inizia già da qui.
L'upselling inizia ancora prima di sederti
Arrivare puntuale è fondamentale. Dopo una breve attesa – studiata ad arte per farti curiosare tra le promo settimanali e le offerte stagionali – finalmente vieni accompagnato al tuo tavolo. Ed è qui che inizia la vera magia.
Entrare nel Pokémon Café significa immergersi in un’esperienza sensoriale totale. Tutto è pensato per coinvolgerti: tavoli decorati, tovagliette personalizzate, i profumi della cucina a vista, la colonna sonora del cartone animato e, poco dopo, i sapori dei piatti.
Appena seduto, ti viene consegnato un menu interattivo su tablet che, di fatto, guida il tuo ordine. Sei libero di scegliere ciò che vuoi, certo, ma tutto è studiato per spingerti a un’esperienza collettiva, perfetta per gruppi di 3 o 4 persone.
📌 Ecco come funziona:
Pochi piatti, massima strategia. Il menu offre solo 3 o 4 opzioni principali, ognuna ispirata a un Pokémon. Vuoi davvero resistere alla tentazione di provarli tutti?
Le bevande sono un gioco di collezionismo. Ogni drink viene servito in un bicchiere o tazza a tema, dedicata a un Pokémon specifico. Pagando un extra, puoi portarla a casa. Risultato? Un perfetto accordo familiare: “Io prendo il tè di Pikachu, tu la spremuta di Gengar”.
Il caffè è un’esperienza interattiva. Se ami la latte-art, puoi scegliere di farti disegnare il tuo Pokémon preferito sulla schiuma del cappuccino. Ma per farlo, devi sfogliare un Pokédex e selezionare il tuo preferito. Un’attività lunga e superflua? Forse. Ma un ricordo garantito.
Finalmente si pranza
I tempi di attesa sono brevissimi – il menu ridotto aiuta a mantenere la cucina super efficiente – ma anche quei pochi minuti sono pienamente ottimizzati per intrattenerti.
Una ragazza si avvicina al nostro tavolo con un secondo tablet in mano e ci propone un piccolo rompicapo digitale. Giochiamo, vinciamo e come premio riceviamo adesivi e sottobicchieri a tema Pokémon. Una sciocchezza? Forse. Ma presentata nel modo giusto, sembra davvero un regalo.
E poi? L’apice dello spettacolo. Durante il pasto, un Pikachu vestito da chef entra in sala con un’entrata trionfale, balla tra i tavoli, saluta i clienti. I bambini impazziscono, gli adulti sorridono.
Ma attenzione: vietato alzarsi e unirsi alla festa. Puoi ondeggiare sulla sedia, accennare qualche mossa, ma guai a sconfinare. Le guardie con il fischietto sono lì per ricordartelo.
Un’uscita strategica: dal tavolo al Pokémon Center
Quando il tempo a disposizione scade (1 ora e 30 minuti esatti), è il momento di lasciare il tavolo e dirigersi verso le casse. Ma il viaggio non finisce qui.
Mentre paghi, ti vengono consegnati i bicchieri e le tazze esclusive legate al tuo ordine. E ovviamente, hai l’opportunità di acquistare altro materiale speciale, disponibile solo qui: pupazzi, piatti, posate e una sfilza infinita di gadget irresistibili.
E poi, il colpo di genio finale: l’uscita dal Pokémon Café non è davvero un’uscita. Ti ritrovi automaticamente indirizzato verso il Pokémon Center, il negozio ufficiale, accessibile anche senza visitare il ristorante, ma che per te – già immerso nell’esperienza – è semplicemente il capitolo successivo della storia.
Qui trovi un’altra miriade di prodotti esclusivi, diversi da quelli visti prima. L’ultimo, spietato upselling. E funziona alla grande.
Cosa possiamo imparare dal Pokémon Café?
📌 1. La scarsità vende. Rendere qualcosa difficile da ottenere – come un tavolo al Pokémon Café – aumenta il valore percepito dell’esperienza. Ti scatta dentro quella voglia di non lasciarti sfuggire l’occasione. “Quando mai potrò ricomprare un piatto di plastica con le orecchie gialle?”
📌 2. Coinvolgi i clienti in ogni fase. Dal menu interattivo all’ingresso teatrale di Pikachu, ogni momento è pensato per tenerti attivo. C’è sempre qualcosa da cliccare, scoprire o guardare.
📌 3. Crea prodotti esclusivi. Gli oggetti disponibili solo qui rendono l’esperienza ancora più speciale. Oggetti unici sul menu, oggetti unici in cassa, oggetti unici all’uscita. Un ciclo perfetto.
📌 4. Personalizza. Un cappuccino con il tuo Pokémon preferito non è solo una bevanda, ma un ricordo. E quando l’esperienza diventa personale, diventa anche più memorabile.
📌 5. Se il brand è costruito bene, il marketing lo fanno i clienti. Se crei un’esperienza così forte, coinvolgente ed esclusiva, non hai bisogno di pubblicità. Ogni cliente che scatta una foto e la condivide sta facendo promozione gratuita. Non perché glielo chiedi, ma perché vuole farlo.
Nel prossimo numero di Fuori Luogo ti porto dentro il Museo Nintendo e ti racconto perché mi piacciono le aziende resilienti. No, non è solo una parola buona per i tatuaggi. È il tratto distintivo di chi ha un’idea e spinge tutta la vita per realizzarla.